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MAPPA GEOGRAFICA AGGRESSIONI FASCISTE

AGGRESSIONI RAZZISTE - CRIMINI DELL'ODIO
31.12.25 Aggressione omofoba la notte di Natale a Cosenza, L'Arcigay: "Non è un caso isolato"
25.09.25 Modena Si baciano alla festa del paese. Due coppie di ragazze aggredite
5.07.25 Aggressione razzista sull’autobus in centro arrestati 4 italiani
27.06.25 Piacenza Rissa dopo il presidio “antidegrado” a Piacenza, due stranieri feriti. Pd: “Odio figlio della propaganda”
7.04.25 Branco in azione a Torpignattara: due bengalesi aggrediti in poche ore. Si indaga anche su ipotesi razzista
12.12.24 Padova Spedizioni punitive anti gay: sgominata banda di giovanissimi
12.12.24 Castel Volturno, fermati 4 minorenni per il tentato omicidio di un coetaneo
7.07.24 La denuncia dell’artista di strada Clown Idà: “Botte e insulti razzisti fuori da un locale a Torino. Mi dicevano ‘torna al tuo Paese'”
2.02.24 Bastonate e insulti omofobi al Gay Center di Roma in zona Testaccio: video del blitz ripreso dalle telecamere
31.08.22 La violenza che ci sommerge: Noi sappiamo
16.11.21 Mirko minacciato davanti alla gay street da 4 ragazzi armati: “Fr*** di mer**, ti tagliamo la gola”
2.11.21 Ferrara, aggressione omofoba contro un gruppo di giovani Lgbt. "Mussolini vi brucerebbe tutti"


manifestazioni MANIFESTAZIONI E INIZIATIVE ANTIFASCISTE
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ARCHIVIO COMPLETO

ARCHIVIO REGIONI

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26.10.25 Il caso Mattarella e la via Crucis di Falcone
26.10.25 La pista nera e il guanto, la svolta dopo 45 anni
19.10.25 Welcome To Favelas - S'e' Destra 101
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12.10.25 "Tra gli ebrei della capitale ci sono cento picchiatori"
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18.07.25 Torre Pacheco, come un canale Telegram razzista ha scatenato la “caccia all'immigrato” in Spagna
13.07.25 Anatomia di un genocidio - report 2024
24.04.25 L’antifascismo è dinamico o non è
23.04.25 Laboratorio Bergamo: area del dissenso, estrema destra, sinistra putiniana
8.04.25 Londra, commissariato il Saint George Trust (di Roberto Fiore): annunciata l’imminente chiusura per “gravi irregolarità finanziarie”
20.03.25 Rete dei Patrioti, ecco chi sono gli estremisti di destra che allarmano Reggio Emilia
5.12.24 Presi i neonazisti di Telegram: «Pensavano di colpire Meloni»
14.11.24 Bologna 9 novembre 24: Comporre l’antifascismo, agirlo nel presente
13.09.24 Breve storia di Meridiano Zero: quando il ministro Giuli era fascista
6.09.24 La testimonianza di Samuele, ex militante 19enne Il pentito di CasaPound
25.07.24 Ignazio Benito LaRussa Nero per Sempre
23.07.24 Inni al Duce, la paura dei residenti di via Cellini.
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10.05.24 "La ragazza di Gladio" Le stragi nere? Misteriose ma non troppo.
2.03.24 Faida tra neofascisti per il controllo della Curva Nord dell'Inter
2.06.23 Difendere l'Europa bianca: CasaPound in Ucraina
26.05.23 La “Legione per la Libertà della Russia” e l’offensiva di Belgorod

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Informazione Antifascista 1923
Gennaio-Febbraio - a cura di Giacomo Matteotti ·


pubblicato il 31.12.25
Aggressione omofoba la notte di Natale a Cosenza, L'Arcigay: "Non è un caso isolato"
·
Un’aggressione a sfondo omofobo avvenuta nella notte di Natale nel cuore della movida di Cosenza. Intorno alle 2 del mattino del 25 dicembre, nella zona di Santa Teresa, un uomo di 31 anni è stato circondato e picchiato da più persone, un gruppo di giovani poco più che ventenni, che lo hanno colpito ripetutamente accompagnando l’aggressione con insulti omofobi e sputi.

L’episodio si è verificato in un’area centrale e molto frequentata, soprattutto durante le festività. Solo l’intervento di alcuni gestori dei locali avrebbe permesso alla vittima di allontanarsi e raggiungere il Pronto soccorso dell’ospedale Annunziata, dove i sanitari hanno riscontrato contusioni e lesioni. Dopo le cure, il 31enne ha sporto denuncia ai carabinieri, dando avvio alle indagini, che si concentrano anche sull’analisi delle immagini di videosorveglianza della zona.

Secondo quanto emerso successivamente, la vittima è eterosessuale ed è stata presa di mira per il suo modo di vestire, ritenuto “non conforme”. Un elemento che conferma come la violenza omofoba colpisca anche chi viene percepito come “diverso” rispetto a modelli rigidi di genere e comportamento. Gli aggressori, secondo le ricostruzioni, si sarebbero accaniti più volte e avrebbero colpito anche un amico intervenuto in sua difesa.

Solo in conclusione, a distanza di alcuni giorni, è arrivata la presa di posizione di Arcigay Cosenza, che ha espresso solidarietà alla vittima e spiegato di aver scelto il silenzio iniziale per rispetto della persona coinvolta. L’associazione ha ribadito l’importanza della denuncia e richiamato la necessità di strumenti di prevenzione e contrasto alle discriminazioni, sottolineando come episodi di questo tipo non siano casi isolati ma il segnale di un problema strutturale che riguarda l’intera società.

da Gay.it



Lunedì, 29 Dicembre 2025

Cosenza - "La nostra comunità e la nostra associazione si stringono intorno alla vittima dell’aggressione di matrice omofobica avvenuta la notte di Natale, ai danni di una persona colpevole unicamente di non conformarsi alle aspettative sociali". E' quanto dichiara l'Arcigay Cosenza che prosegue: "Prima di prendere parola pubblicamente, come è nostra consuetudine, abbiamo preferito comprendere meglio l’accaduto e prendere contatti diretti, cosa non sempre immediata né semplice. Non si è trattato di esitazione né di disinteresse, ma di una scelta consapevole e responsabile. In situazioni come questa, il rispetto delle persone coinvolte viene prima dell’esposizione pubblica: questi episodi riguardano persone reali, che ne pagano le conseguenze sul piano fisico, psicologico e sociale, e che non possono diventare oggetto di strumentalizzazione o di una gara a chi merita la medaglia per l’attivista migliore. Il silenzio, quando scelto, non è assenza: è rispetto.Il ragazzo, che purtroppo non è nuovo ad atti di violenza e che abbiamo avuto modo di ascoltare in queste ore, ha condiviso con noi una posizione consapevole e lucida, pur sapendo che potrebbe non essere sostenuta da tutti. Sulla base della sua esperienza, ha sottolineato l’importanza di reagire non per alimentare lo scontro, ma per non lasciare campo libero a chi ritiene di poter agire impunemente".

"Ha inoltre evidenziato come questo tipo di violenza non sia quasi mai un fatto individuale, ma trovi forza nel gruppo, nella dinamica del branco, nella sensazione di impunità e nella convinzione che nessuno risponderà delle proprie azioni. È proprio questo meccanismo che, secondo lui, non deve essere accettato. Reagire non significa cercare la violenza, ma rifiutare di abbassare la testa e di farsi zittire.Quanto avvenuto ci colpisce profondamente, non solo per la natura esecrabile della violenza, ma anche perché contrasta con l’immagine di una città che la sua comunità LGBT+ spesso percepisce come serena e mite. Episodi come questo sono tra le ragioni principali che ci hanno spinto a creare, insieme ad Arcigay Reggio Calabria, Agedo Reggio Calabria e ARCI Cosenza, un coordinamento regionale per una legge contro le discriminazioni, aperto fin dal primo giorno alla partecipazione di tutte le realtà territoriali che vogliano dimostrare con i fatti di essere presenti.
Da un dettaglio emerge con particolare forza la necessità di strumenti legislativi concreti: il ragazzo, apostrofato con insulti omofobici, è eterosessuale e l’aggressione è stata scatenata da un semplice stile di vestire ritenuto “non conforme”.

A rendere il quadro ancora più allarmante è il fatto che gli aggressori non si siano fermati a un solo attacco, ma siano tornati ad accanirsi per quattro volte contro il ragazzo e contro l’amico che tentava di difenderlo. A quel punto le intenzioni erano evidenti: non si trattava più di “dare una lezione”, ma di un reale tentativo di fare del male. È anche per questo che parlare di una legge contro le discriminazioni non è una posizione ideologica, ma una necessità urgente. Quando l’odio colpisce senza motivo, nessuno può dirsi davvero al sicuro.L’episodio, insieme ad altri fatti di cronaca, conferma che non siamo di fronte a casi isolati, ma a un problema strutturale che riguarda l’intera società. Per questo riteniamo fondamentale ribadire alle istituzioni la necessità di intervenire in modo più incisivo sul piano educativo: è attraverso l’educazione alla cittadinanza e alle differenze, in tutti i contesti possibili, che si prevengono realmente i crimini d’odio".

"Il nostro impegno nelle scuole, tramite progetti e laboratori, non può e non deve restare l’unico presidio in questa direzione. Lavoriamo prioritariamente sul piano della prevenzione, dell’educazione civica e affettiva e del contrasto culturale alle discriminazioni, riconoscendo questo impegno come profondamente intersezionale. È un lavoro che portiamo avanti da anni, in modo spesso silenzioso ma continuo, e che rifiuta di ridurre questi fenomeni a semplici emergenze di ordine pubblico, riconoscendoli invece come questioni culturali, sociali e politiche. La costruzione di una società civile non passa esclusivamente dalla punizione o dall’inasprimento dei controlli, ma da un lavoro profondo e continuativo di responsabilità collettiva.Accogliamo con favore la decisione della persona coinvolta di sporgere denuncia: un atto tanto coraggioso quanto essenziale. A questo si affianca il pieno supporto del nostro CAD, che offre consulenza legale e psicologica alle vittime di discriminazione omobitransfobica.Seguiremo con attenzione e responsabilità gli sviluppi di questa vicenda, consapevoli del fatto che, ultimamente, la nostra comunità sta finendo ripetutamente al centro della cronaca cittadina. Il nostro impegno resta quello di agire nel rispetto delle persone coinvolte, evitando semplificazioni, strumentalizzazioni e congetture, e lavorando per incidere in modo positivo e duraturo sul tessuto sociale".

https://www.lametino.it/Cronaca/aggressione-omofoba-la-notte-di-natale-a-cosenza-l-arcigay-non-e-un-caso-isolato.html

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