pubblicato il 1.09.25
Insulti razzisti a tre amici a passeggio e aggressione davanti alla sede di Casapound in centro a Cesena ·
30 agosto 2025
Una notte di violenza e insulti razzisti in pieno centro storico. È accaduto nella tarda serata di venerdì in Corte Dandini, davanti al locale che ospita da oltre un anno la sede di Casapound.
Tre ragazzi di circa 25 anni, dopo aver cenato insieme in città, stavano raggiungendo la casa di un amico quando sono stati presi di mira.
Dalla porta del circolo sarebbe partito un insulto a sfondo razziale: «Negri di m...». Una provocazione a cui i tre non hanno replicato, proseguendo la passeggiata.
Ma in pochi istanti, dalla sede del movimento sarebbe uscita in strada una quindicina di uomini: è scoppiata così una rissa con spintoni, calci, pugni e lanci di bottiglie di vetro.
Uno dei tre giovani, colpito alla testa, ha riportato ferite non gravi ma comunque refertabili. Gli altri non hanno avuto bisogno di cure.
La colluttazione è terminata solo con l’arrivo rapido delle pattuglie della polizia di Stato, impegnate nei controlli della movida, e successivamente dei carabinieri. Tutti i presenti sono stati identificati e la zona è tornata alla calma solo dopo diversi minuti di tensione.
I ragazzi aggrediti sono molto legati a Cesena.
Uno è un programmatore residente nella zona di Diegaro, l’altro - di origini ivoriane - è cresciuto in città prima di trasferirsi a Parigi con la madre: rientrato per qualche giorno, aveva appena festeggiato con gli amici la laurea magistrale in Economia e Management alla Sorbona.
Il terzo, con cittadinanza italiana, togolese e beninese, vive tra l’Italia e l’Africa. A raccontare l’accaduto è stato anche un quarto amico, rimasto a casa perché malato, che ha raccontato di essere rimasto «sconvolto» per quanto gli è stato riferito dagli altri.
La vicenda, per i suoi contorni, non resterà probabilmente confinata a un semplice fascicolo per lesioni. Se la vittima sporgesse querela, scatterebbe l’indagine formale; ma vista la rilevanza politica e i possibili risvolti di ordine pubblico, la Digos potrebbe comunque decidere di approfondire il caso, anche grazie alle telecamere della zona e alle testimonianze già raccolte. «In centro a Cesena insulti razziali gratuiti, un venerdì sera d’estate... pazzesco», ha commentato uno dei ragazzi, sintetizzando lo sconcerto e l’amarezza per un episodio che ha lasciato un segno profondo.
La Procura, intanto, attende di conoscere la decisione dei tre amici. Se arriverà la querela, il procedimento scatterà in modo automatico. Ma l’ipotesi, sempre più concreta, è che gli investigatori possano comunque andare avanti d’ufficio, considerata la gravità del fatto. Un episodio che rischia di pesare non solo sul piano giudiziario, ma anche su quello civile e politico, riaccendendo il dibattito sulla sicurezza e sul rispetto dei valori democratici nel cuore della città.
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