pubblicato il 17.07.25
Spedizioni punitive a Verona, quattro militanti di CasaPound condannati a cinque anni ·
Hanno patteggiato. Erano accusati di aver aggredito alcuni tifosi marocchini, gli organizzatori della Festa in Rosso e un gruppo di ragazzi in via Mazzini
«Tornate al vostro Paese, andate in mo…». Urla e insulti a un gruppo di tifosi marocchini che stavano festeggiando la vittoria contro la Spagna agli ottavi di finale dei mondiali in Qatar nel 2022, «puniti» da un gruppo di dieci persone appartenenti agli ambienti di CasaPound. La banda aveva preso di mira le auto in transito in corso Porta Nuova a Verona, colpendole con bastoni, cinture e altri oggetti contundenti. Tra questi c’era anche il 26enne Edoardo Benedetti che martedì 15 luglio, difeso dall’avvocato Andrea Bacciga, ha patteggiato davanti al giudice Marzio Bruno Guidorizzi un anno e dieci mesi di reclusione con sospensione condizionale della pena.
L'attacco alla Festa di Rifondazione Comunista
Lui ha anche partecipato alla spedizione punitiva organizzata durante la Festa in Rosso di Rifondazione Comunista, quando la sera tra il 17 e il 18 luglio 2023 si è presentato all’ingresso dell’evento assieme ad altri sei, indossando delle sciarpe e dei caschi da moto per non essere riconosciuti. Armati anche qui di bastoni e cinture avevano iniziato a colpire alcuni partecipanti dell’evento, tra cui l’organizzatore della festa e l’addetto alla vigilanza che è anche stato preso a sassate. Ad accerchiare invece un gruppo di minorenni in via Mazzini erano stati il 24enne Simone Soave, il 27enne Nicolò Pieropan e il 29enne Davide Corrà. I tre, con altre 18 persone, avevano preso di mira cinque ragazzini all’altezza della farmacia «Due Campane» il 22 gennaio 2022 attorno alle 17. Si erano avvicinati alle vittime vestiti di nero, brandendo alcuni ombrelli e dicendo con fare minaccioso «facciamo 4 contro 4». Uno di quei ragazzini è stato preso a calci, pugni e ombrellate anche da Corrà e Soave, mentre gli altri quattro sono stati spintonati. Secondo l’accusa, in un’altra occasione Soave si è avvicinato con altri due a una coppia. Lui e un altro hanno cercato di distrarre la donna, mentre il terzo ha preso a pugni nel viso il compagno, facendolo sbattere contro il muro e poi cadere a terra. Sempre ieri i tre, davanti al giudice Marzio Bruno Guidorizzi e difesi dagli avvocati Andrea Bacciga e Matteo Destri, hanno patteggiato tra l’anno e l’anno e i quattro mesi di reclusione, con sospensione condizionale della pena.
L'inchiesta
L’inchiesta sulle spedizioni punitive in città era stata aperta dal sostituto procuratore Silvia Facciotti e aveva coinvolto 29 persone, accusate di lesioni, violenza privata, danneggiamento e propaganda e istigazione a delinquere per motivi di discriminazione razziale, etnica e religiosa. Tra questi in 23 hanno concordato nell’udienza del 2 luglio lo svolgimento dei lavori di pubblica utilità in un periodo compreso tra i tre e i cinque mesi a seconda del numero di reati commessi. C’è chi ha scelto di operare in un’associazione sportiva, chi di dedicarsi ad attività di giardinaggio, chi di fornire assistenza e sostegno alle persone più fragili in alcune realtà come per esempio la Caritas. Martedì 15 luglio a quelle richieste se n’è aggiunta un’altra sempre per lo svolgimento di lavori socialmente utili. Per verificare i percorsi concordati in tribunale è stata fissata un’altra udienza il prossimo anno, mentre in settembre si svolgerà per Andrea Bertoncelli, difeso dall’avvocato Guido Beghini, il processo con rito abbreviato, ovvero sulla base delle prove raccolte dal pubblico ministero nel corso delle indagini.
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